È lunedì 20 Novembre.
Non passo neppure da casa. Recupero Tommy che mi aspetta in strada con la chitarra in spalla e facciamo la mezz’ora di macchina, tra i colli bolognesi, per arrivare alla sala di musica…Siamo abbastanza distanti da Bologna, quindi mi fermo ad aspettare che l’ora di lezione finisca. Mi siedo su un vecchio divano, in una sorta di saletta d’aspetto e leggo. Da lì posso sentire il suono della chitarra e anche, se presto attenzione, qualche commento qua e là: “Tommaso non avere fretta” “Eh lo so ma oggi va così”. “Tommaso questo passaggio era perfetto”. “Elisa ma se qui la facciamo nella versione dei Queen?” “Wow Tommy! Bella idea!”.
Io sorrido e me lo immagino mentre fa quella faccia furba di chi la sa lunga e si sente un artista di livello. Sorrido e penso che, in fondo, è proprio così: Tommaso è un artista di livello. Anche Elisa se ne è accorta.
La prima volta che lo ha visto accordare la chitarra a orecchio è rimasta piuttosto colpita. Le piace lavorare con lui anche quando devono fare cose difficili e Tommaso si fa prendere dall’insicurezza. Lei lo sprona con dolcezza ma con decisione e lui si lascia guidare con fiducia.
Io non capisco nulla di note, assoli, accordi, tempi. Però capisco la bellezza. E questa ora, seduta sul divano, con un libro in mano che leggo con poca attenzione, è decisamente un’ora di grande bellezza.